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Il modello economico produttivo ha sino ad oggi fondato ogni sua strategia sulla competitività: nel produrre, nel vendere, nell'affermarsi sul mercato per conquistare posizionamenti. Ma la competitività rappresenta l'anticamera del conflitto, e non può essere un valore per la specie umana che è una specie sociale. "Essere competitivi significa in sostanza essere rapaci, cioè cercare di accaparrarsi le risorse disponibili per primi e al minor costo possibile. Essere competitivi, sul piano sociale, implica tendere a voler trarre il massimo profitto dal proprio prodotto, e per conseguire questo fine si è disposti a tutto sacrificando anche i rapporti umani. In questo modello di agire competitivo mancano gli altri elementi che sono fondamentali per la sopravvivenza di ogni specie: quei valori che devono distinguere il nostro rapporto di produzione con l'ambiente e con gli altri individui. Da studioso di problemi climatici e ambientali non posso non constatare come oggi la competitività stia distruggendo fisicamente il pianeta ma anche alienando i legami tra società e individui. Allora, quali sono i valori utili oggi, in un mondo sovraffollato, se non vogliamo farci la guerra? Io credo che la qualità e la cooperazione siano i valori del futuro".